Ambiente e salute: inquinamento atmosferico e delle catene alimentari, interferenze sul genoma umano e rischi per la salute

Padova venerdì 24 maggio 2013
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Dalla premessa della monografia di Ernesto Burgio “Ambiente e Salute: inquinamento, interferenze sul genoma umano e rischi per la salute”.

Lo scarso interesse da parte dei medici (e in particolare dei medici italiani) per la tematica ambiente e salute è frutto di una condizione di profonda ignoranza della materia: ignoranza dovuta in parte al fatto che nel nostro curriculum studiorum l’argomento ha scarso rilievo e valore, in parte ad alcuni errori di fondo che hanno profonde radici nel modello bio-medico e scientifico imperante …
Per decenni l’ambiente è stato infatti definito in modo vago e considerato come un determinante di salute fra i tanti. Cercheremo di spiegare come tutto questo sia frutto di un singolare fraintendimento e rischi di condurre a una fatale sottovalutazione di problematiche di importanza primaria non solo per la salute umana, ma per la stessa sopravvivenza della nostra specie …

In che misura le migliaia di nuovi agenti chimici di sintesi e/o di scarto che abbiamo immesso in pochi anni in atmosfera e nelle catene alimentari possono interferire con il funzionamento, con la stabilità, con la corretta trasmissione del nostro DNA (o del nostro genoma) da una generazione all’altra?
Quante tra queste “nuove” molecole (che non sono cioè il prodotto di una lenta co-evoluzione molecolare) sono state sufficientemente indagate, tanto da poter dimostrare o escludere un loro possibile effetto dannoso sul DNA e sulla salute umana? E analogamente, per quanto concerne l’introduzione in ambiente di sempre nuove sorgenti artificiali di radiazioni non ionizzanti: cosa sappiamo circa la possibilità che le diverse radiofrequenze (da sole o in sinergia con altre fonti e forme di inquinamento chimico-fisico) interferiscano con il nostro DNA e/o con le principali pathways segnaletiche intra- e inter­cellulari?

[…] negli ultimi anni la ricerca nel campo della biologia molecolare e, in particolare, dell’epigenetica ha dimostrato che le sollecitazioni (e/o informazioni) provenienti dall’ambiente: non solo vengono recepite, trasmesse, elaborate, integrate a vario livello … non solo sono in grado di indurre l’epigenoma (cioè la componente più “fluida”, da alcuni scienziati definita il software, del nostro genoma) a reagire, modificando nel continuo l’assetto cromatinico e quindi le potenzialità espressive e il funzionamento di miliardi di cellule; … ma sono addirittura in grado di interagire direttamente o indirettamente con la stessa sequenza-base del DNA inducendola a trasformarsi e modificando, in ultima analisi, il nostro fenotipo.
Su queste basi possiamo affermare che non c’è modifica del nostro fenotipo che non sia indotta dall’ambiente (cioè da informazioni provenienti da questo) e modulata dall’epigenoma.

[…] le sollecitazioni (e/o informazioni) provenienti dall’ambiente …sono addirittura in grado di interagire direttamente o indirettamente … con la stessa sequenza-base del DNA inducendola a trasformarsi e modificando, in ultima analisi, il nostro fenotipo.
Su queste basi possiamo affermare che non c’è modifica del nostro fenotipo che non sia indotta dall’ambiente (cioè da informazioni provenienti da questo) e modulata dall’epigenoma.